A febbraio la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il nuovo PON per gli anni 2023-2027 che impone di completare l’iter istitutivo del registro tumori nazionale, approvato alla unanimità in Parlamento nel 2019, e fermatosi come tutto durante la pandemia. È previsto di garantire la piena realizzazione dei registri regionali. Bene, magari riusciremo a far realizzare il registro Sardo e quello del Sud Sardegna istituti il primo dal 2012 e il secondo dal 2016; magari riprenderanno a funzionare pienamente i due registri provinciali di Sassari e Nuoro, importanti anche per monitorare la situazione sanitaria nel SIN di Porto Torres e per la zona di Ottana.
Nel PON si prevede di dare nuovo impulso alla prevenzione primaria incentrata su un corretto stile di vita, lotta al tabagismo e all’alcol, attività fisica e sana alimentazione (ovvero la nostra salutare dieta mediterranea), Politiche Ambientali (ovvero città più sane, mobilità sostenibile e dunque largo alle biciclette e trasporti pubblici meno inquinanti). Si auspica una diminuzione dell’inquinamento urbano che provoca malattie cardiopolmonari e aumento dei decessi per tumori e una maggiore copertura vaccinale per il Papilloma virus e il virus dell’Epatite B.
Per la prevenzione secondaria si prevede l’allargamento delle fasce di età per gli screening del colon retto, mammella e pap-test. È importante che si metta finalmente in risalto l’importanza della assistenza e presa in carico complessiva del paziente e dei familiari che non possono subire da soli il gravoso carico del proprio familiare, quando dopo le dimissioni dalla fase acuta in ospedale il paziente dovrà essere assistito nei nuovi ospedali di Comunità.
Il Presidente Giancarlo Nonis